La prima parte del Podcast THE CITY OF. In questo episodio abbiamo parlato di Sostenibilità, una parola estremamente inflazionata e che di questi tempi sta perdendo sempre più il proprio significato. Abbiamo deciso così di accogliere la sfida di riempire la parola Sostenibilità non di parole ma di fatti. E lo abbiamo fatto con Giacomo Cecchin, Andrea Murari, Andrea Parma di Seprim, Tiziana Nepote, Alessandro Broglia. Eccone un estratto
Dottor Giacomo Cecchin (moderatore):
“Devo dire che Paola Mazzoni di Ermastuff ha scelto il giorno giusto… oggi è il 4 Ottobre il giorno di San Francesco e quindi non c’è niente di più vegan e sostenibile dell’ordine francescano a livello di ordini monastici hanno superato praticamente tutti… e quindi è un buon auspicio per questo percorso infatti oggi è la prima tappa di un ciclo di 4 incontri THE CITY OF, anche se ho controllato per le prossime date non hanno centrato tutti i santi giusti ma ce ne faremo una ragione.”
Oggi però parleremo di sostenibilità. La sostenibilità, ormai, è sulla bocca di tutti. È sulla bocca di tutti ed è diventato un termine vuoto, che bisogna riempire. Come? Facendo cultura come oggi in questo incontro.
Si sa, oggi il tema della sostenibilità e del (correlato) impatto ambientale sono sulla bocca di tutti e rappresentano uno dei key topic per molti. Nella comunicazione, in senso stretto, almeno per due motivi:
tecnico > ovvero il fatto che sostenibilità è una delle parole chiave più interessanti in ambito SEO e quindi di traffico su un determinato sito internet;
morale/di awareness > ovvero legato alla sostenibilità e alla percezione del brand che diventa, agli occhi del target, tanto più positiva quanto più è sostenibile e parla di temi ambientali.
Quindi, la domanda per riempire questa parola è: Che cosa fare? La risposta è fare, e la città di Mantova sta facendo e ha sempre fatto, pensiamo a Pitentino che nel 1199 circa ha creato i laghi per rendere più sostenibile la vita a mantova e poi pensiamo alla valle del Mincio dove si tagliavano le canne e ricrescevano e consentivano la pulizia dell’acqua.
Però per venire all’oggi, perchè non siamo qui a fare la storia a ma raccontare il presente e forse anche il futuro chiedo all’assessore Murari: Quanto questa sostenibilità a Mantova si traduce in una migliore qualità della vita e dell’ambiente e quindi a un miglioramento tecnico delle aziende?
Intervento di andrea Murari:
“Grazie per la domanda e grazie per l’invito, sono contento di poter parlare di sostenibilità in un contesto che riguarda le imprese… Vorrei dare prima una risposta generica e poi a tradurla in azioni che cerchiamo di mettere in campo da qualche anno all’interno del nostro territorio.”
Ho visto che c’è stata una manifestazione per il Friday’s for Future e c’era un cartellone che diceva -Ambientalismo è Anticapitalismo- e io ho riflettuto su questa cosa. È la risposta che ci sentiamo di condividere che ambientalismo inteso come raggiungimento necessario di obiettivi per evitare che il sistema climatico collassi provocando danni irreparabili all’uomo? Dico all’uomo perchè oggettivamente la natura trova un suo equilibrio, è l’essere umano che va in grande difficoltà… Tutto questo è raggiungibile pensando che il sistema economico nel quale viviamo debba essere completamente distrutto per proporre qualcosa di completamente diverso: la decrescita economica, un’idea che dobbiamo produrre meno, consumare meno. Ecco io credo in un modello di sostenibilità che è l’opposto e credo che la sostenibilità senza le imprese e un’idea di sostenibilità che non parte dalle potenzialità che esprime sul nostro territorio il sistema imprenditoriale, con la sua capacità di produrre idee, sarebbe un fallimento certo.
Quindi all’idea del Ambientalismo è Anticapitalismo a me piacerebbe contrapporre l’idea delle società benefit, l’idea delle V-Corp, di chi dice noi lavoriamo per fare profitto, non perchè l’obiettivo ultimo è fare profitto ma l’obiettivo ultimo è salvare il pianeta, salviamo il pianeta non facendo fallire le nostre aziende ma facendole prosperare! Creando ricchezza, posti lavoro, creando profitto e innovazione per portare rinnovazione culturare una comunicazione efficace per far cambiare i comportamenti del consumatore (rendendoli razionali e intelligenti), col profitto possiamo rinnovare la nostra filiera in modo tale che il rifiuto di una azienda possa diventare materia prima per un altra e così via…
Quindi creando crescita e prosperità economica riesco a cambiare il modello.
Tornando sul locale…
“L’idea con la quale abbiamo provato a lavorare in questi anni sulla sostenibilità, è un idea che non isola l’ambiente come l’agenda 2030 delle Nazioni Unite, ma insieme ad una serie di obiettivi (emancipazione delle donne, sicurezza alimentare, diritto alla salute, alla scuola…) tutti una serie di obiettivi che mettono sullo stesso piano la conservazione del pianeta con obiettivi della distribuzione della ricchezza, di qualità della società, lavorare sul miglioramento della qualità dell’aria, sulla mobilità sostenibile. Ma sostenibilità vuol dire che il territorio ha bisogno di continuare a produrre benessere, un territorio che ha bisogno di più industrie, più collegamenti e infrastutture, e la sfida è raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati non peggiorando le condizioni materiali delle persone e le performance del settore imprenditoriale”
Rispetto al PAISC
“Noi abbiamo fatto un piano PAISC (Piano adozione per energie sostenibili e clima) che si da un obiettivo dei gas serra del 65% al 2030. La sfida non è ragigungere questo 65% ma è farlo arricchendo il tessuto imprenditoriale, aumentando la capacità di creare posti di lavoro, innovazione, migliorando la vita materiale delle persone e attraverso questo migliorando l’erogazione dei servizi al pubblico, facendo asili nido gratis, facendo il Parco del Te nuovo, facendo la balneabilità dei laghi e un sistema in cui tutto si tiene, l’enciclica di Papa Francesco parla ‘Laudato si’ di ecologia integrale proprio dando questa idea che nella società contemporanea che tutti questi elementi si tengono. E la sostenibilità è quindi l’equilibrio di tutti questi elementi, e noi stiamo lavorando in questo senso.”
Conclude così
“In un dibattito recente proprio sul ‘Laudato sì’ ho detto questo, parafrasando la battuta di un celebre allenatore di calcio: chi capisce solo di calcio, non capisce niente di calcio. Il problema è che chi capisce solo di ambiente non capisce niente di ambiente, non abbiamo solo bisogno di esperti del settore ma è necessario che i decisori politici ragionino ad un livello superiore che è il livello in cui bisogna mettere in equilibrio tutti questi indici che danno la qualità della vita e la qualità delle prospettive di crescita di un territorio.”
Questo è un estratto dell’evento THE CITY OF SUSTAINABILITY, che potete trovare per intero su Spotify in versione audio oppure versione video su Youtube.