PED-mania: Per non farti dire più “ E che si fa? Che devo fare?”

Cos'è davvero un piano editoriale (spoiler: non è magia nera)
Ok, diciamocela tutta: quante volte hai sentito parlare di piano editoriale e hai pensato "Oddio, un'altra cosa complicata che dovrei fare"?
Rilassati, respira. Il piano editoriale non è il mostro che vive sotto al tuo letto professionale.
Il piano editoriale (o PED per gli amici) è semplicemente la tua roadmap per non pubblicare contenuti a caso come se stessi giocando alla roulette russa. È il tuo migliore amico quando alle 18:30 di domenica realizzi che domani devi postare qualcosa su Instagram e non hai la minima idea di cosa.
In parole povere, è un documento (fisico o digitale, non siamo qui a giudicare) dove pianifichi:
Cosa pubblicherai
Quando lo pubblicherai
Dove lo pubblicherai
Perché lo stai pubblicando (sì, serve sempre un perché!)
Perché il tuo Instagram ha bisogno di un PED come tu hai bisogno del caffè la mattina
"Ma io posto quello che mi viene in mente, sono spontaneo!" - Cit. il 90% dei brand che poi si lamentano di non avere engagement.
Listen up: è giusto essere spontanei, ma è importante essere organizzati.

Un piano editoriale ti aiuta a:
Non pubblicare il vuoto cosmico: Basta con le foto del pranzo ogni martedì
Essere coerente: Il tuo feed avrà finalmente un senso logico
Risparmiare tempo: Invece di improvvisare, avrai tutto pronto
Raggiungere i tuoi obiettivi: Ogni post avrà uno scopo preciso
Dormire sonni tranquilli: Niente più panico da "oh mio devo pubblicare il post di X Factor"
Gli ingredienti segreti per un piano editoriale che funziona.
Come per una buona carbonara serve la ricetta giusta. E no, non puoi mettere la panna (scusa, dovevo dirlo).
1. Obiettivi chiari (non "diventare famosi su TikTok")
Prima di tutto: cosa vuoi ottenere? Più follower? Più vendite? Più riconoscimento del brand? Definisci obiettivi SMART:
Specific (Specifico)
Measurable (Misurabile)
Achievable (Raggiungibile)
Realistic (Realistico)
Time-bound (con una scadenza precisa)
2. Target ben definito (il tuo pubblico non è "tutti")
Chi sono le persone che vuoi raggiungere? Età, interessi, abitudini social, cosa mangiano a colazione... Ok, forse quest'ultimo è troppo, ma hai capito il concetto.
3. Content mix strategico
Non puoi postare solo foto del tuo prodotto. Serve varietà! Puoi usare la regola 80/20:
80% contenuto di valore (informativo, educativo, divertente)
20% contenuto promozionale
O quella 70/20/10:
70% contenuto di valore informativo
20% contenuto educativo o divertenti
10% contenuti di natura promozionale
Macro-argomenti: come trovare i pilastri del tuo contenuto
I macro-argomenti sono le grandi aree tematiche che guideranno tutto il tuo piano editoriale. Pensa a loro come ai pilastri portanti della tua strategia di contenuti.
Per definire i tuoi macro-argomenti devi fare un'analisi qualitativa del tuo target. Ecco dove andare a spulciare:
Commenti sui social (Instagram, TikTok, Facebook): cosa scrivono sotto i post dei tuoi competitor?
Recensioni su Amazon ed e-commerce: se hai prodotti, vai a leggere cosa dicono di prodotti simili al tuo
Questionari mirati: chiedi direttamente al tuo pubblico (revolutionary, lo so!)
L'obiettivo fondamentale di questa analisi è capire tre cose:
Cosa pensa il tuo target?
Cosa prova il tuo target?
Cosa vuole il tuo target?
Devi comprendere le esigenze del tuo pubblico perché i macro-argomenti sono le risposte alle esigenze del tuo target. I contenuti sono semplicemente il mezzo con cui risolvi i loro problemi. Geniale, no?
Le "3 i" del contenuto che devi assolutamente conoscere
Ok, hai i macro-argomenti. Ora come li trasformi in contenuti che non vengano ignorati? Con le "3 i del contenuto": creando contenuti Informativi - intrattenitivi - Ispirazionali
Informativi: contenuti che informano gli utenti su temi rilevanti del tuo settore. Spieghi, analizzi, approfondisci alcuni argomenti.
Esempio: "5 errori da evitare nella tua strategia social".
Intrattenitivi: contenuti che hanno l'obiettivo di intrattenere attraverso strumenti di gamification che stimolano l'interazione delle persone e aiutano a costruire e fidelizzare la community.
Ispirazionali: contenuti che nascono per ispirare le persone, puntando sul sensibilizzare e sullo sfatare stereotipi e credenze. Fanno leva sull'immedesimazione e sul far sentire accolte le persone alle quali ti rivolgi.
Esempio: storie di successo, testimonianze autentiche, messaggi motivazionali genuini.
Come abbiamo già detto, non possiamo stabilire una ricetta magica con numeri fissi per ogni strategia, perché ogni caso è unico.
Tuttavia, possiamo affermare con certezza che avere un piano editoriale ben variegato con ciascun tipo di contenuto distribuito in modo omogeneo per tutta la durata della strategia sia un requisito fondamentale.
Tools e trucchetti per non perdere la sanità mentale
Pro tips da agenzia navigata:
Batch working: Dedica un giorno alla creazione di contenuti per tutta la settimana
Piano B: Tieni sempre 5-10 contenuti "evergreen" di scorta per le emergenze
Analytics: Monitora cosa funziona e replica il successo

Conclusione
Il piano editoriale non è una prigione creativa, è la tua libertà dai contenuti improvvisati e dai panic attack domenicali.
Ricorda: un buon PED è flessibile. Se esce una breaking news o un trend imperdibile, puoi sempre adattare il piano. L'importante è avere una struttura di base su cui appoggiarsi.
E se tutto questo ti sembra ancora troppo complicato... beh, ci siamo noi! Insieme renderemo il tuo piano editoriale meno noioso.
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