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Social e gli Oscar: chi influenza chi?

Scritto da

Guendalina
Guendalina

Cover Image for Social e gli Oscar:  chi influenza chi?

Onestamente, dei 10 film candidati come “miglior film” agli Oscar 2024 quanti ne hai sentito parlare sui social network? 

E’ da un po’ che teniamo d’occhio i social e dopo un'attenta analisi, ci siamo resi conto che i titoli erano sempre gli stessi: 

  • Barbie;

  • Poor Things;

  • Oppenheimer.

Inizia, di conseguenza a frullarci in testa la seguente domanda:

I social possono influenzare la decisione di chi si accaparra la statuetta più ambita? 

Di getto, diremo di sì, ma il marketing insegna che bisogna sempre rispondere con un “dipende” perché un bravo marketer (e sociologo) deve continuare a porsi delle domande e trovare delle risposte. Barbie, considerato il film evento con il più grande incasso del 2023 (1,44 miliardi di dollari) e ben 8 candidature, torna a casa solo con una statuetta, quella per la miglior canzone originale “What was I made for?” cantata da Billie Eilish.

Il web già parla del "fallimento di Barbie”. Più che fallimento, sarebbe più corretto dire delusione…ma agli abitanti dell’online piace essere melodrammatici! 

Piuttosto, l’attenzione si dovrebbe spostare sul potere dei social di influenzare il successo o l’insuccesso di un film. 

Un indicatore interessante può essere dato dal numero di meme, dai post o articoli pubblicati, insomma dalla cosiddetta reazione mediatica che si crea attorno. 

Se prima dell’era della digitalizzazione, il cinema si rivolgeva ad un pubblico più ristretto e riservato, oggi grazie alle piattaforme come Netflix e ai social network, l’industria cinematografica è diventata alla portata di tutti.

Di fronte a tutto questo, gli Oscar come si comportano?

Agiscono come delle Volpi! Osservano e tengono d’occhio un po’ quello che succede. Sono consapevoli che le dinamiche sono cambiate e riconoscono il peso sociale che hanno i social.   

La dimensione comunicativa dei social media ha un impatto così forte 

che se un film diventa virale, il risultato del botteghino potrebbe, tranquillamente, essere ribaltato. 

Un esempio? La commedia “Tutti tranne te”: un fallimento secondo la critica, ma grazie a TikTok è diventato quel film da andare a vedere ASSOLUTISSIMAMENTE. 

Ritornando ai nostri amati Oscar, è sufficiente dire Barbenheimer

Da un lato, il film di Nolan, un epico dramma storico dalle tinte scure e dai toni drammatici. Dall’altro lato, Barbie, la pellicola più rosa nella storia del cinema. L’uscita simultanea dei due film nelle sale cinematografiche, ha permesso che il web si scatenasse con l’ironica connessione tra questi due progetti così distanti e diversi tra loro.

Il meccanismo è stato semplice e non è nemmeno una novità, ma credeteci che funziona eccome: più se ne parla più si crea curiosità! Questo ha insidiato un piccolo tarlo nella testa delle persone così forte,  che le ha spinte ad andare al cinema a vedere entrambi.

Se i social non ci fossero stati, non si sarebbe creato tutto questo interesse e magari Barbie o Oppenheimer non avrebbero avuto tutto questo successo. Erano diventati il tormentone estivo del 2023! Sui social si parlava solo di loro, era quasi diventata una guerra tra chi creava il meme più divertente o pubblicava il post più originale…

Vorremmo dedicare un minuto di silenzio a tutti quei social media manager e grafici che a tempo di record, sono stati dietro allo tsunami del realmarketing. 

Ma l'Academy si sarebbe comunque accorta di loro?! 

Dipende! Molto probabilmente sì, la dimostrazione sono gli altri film come “Anatomia di una caduta” o “Killers of the Flower Moon” che sono stati nominati come miglior film, ma sui social hanno avuto un hype pari a zero! 

Ma sottolineiamo dipende, perché l’assenza di Barbie nelle due categorie chiave e il suo risultato degli Oscar, fa pensare. Non entriamo nel merito se sia giusto o sbagliato, ma riteniamo che i social abbiano aiutato a porre i riflettori su determinati film. 

La terza pellicola di cui si è parlato molto è di certo Poor Things, vincitrice di 4 statuette, considerato un manifesto dell’autodeterminazione femminile, un inno alla libertà individuale.

Diremo, tematiche molto attuali, ma è proprio grazie alla sua tematica che ha suscitato un certo interesse social! Anche non se non ha avuto la stessa esposizione mediatica di Barbenheimer, il film è stato protagonista di questi ultimi mesi, aumentando l’interesse e la curiosità delle persone, attivando quel meccanismo “più se ne parla, più genera curiosità”. È anche vero che i film sono la fotografia dell’epoca in cui viviamo, quindi era inevitabile la sua popolarità online.

Potrebbe anche succedere che l’anno prossimo nessuno parlerà più di questi film e probabilmente al centro ci sarà il sequel di Joker e qualche canzone di Lady Gaga a esso associata… sempre se diventerà virale sui social, poi se riceverà qualche nomination, beh allora chiamateci pure maghi! 

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